Descrizione
Quante volte abbiamo rimandato una decisione per la paura di non sapere cosa avremmo trovato dietro la porta? Come sarebbe andata? Quante volte abbiamo rinunciato a confessare il nostro amore a qualcuno per paura di essere rifiutati? Quante volte non abbiamo comprato quel biglietto aereo per paura di viaggiare da soli? Quante volte non abbiamo mandato quel CV perchè pieni di dubbi sull’essere o meno all’altezza?
Il dubbio è davvero un nemico subdolo.
Nella mia vita le volte in cui mi sono fermata a riflettere troppo a lungo ho perso il treno.
Attenzione io sono un 50% istintiva e un 50% razionale.
Ma come si fa- Direte voi – facile così, è come dire domani forse c’è il sole o forse piove.
Dipende dalla decisione che devo prendere e da ciò che desidero in quel momento.
Parliamo di sentimenti? Pancia.
Da pischella( ragazzetta per chi non è delle mie parti) ho, troppo spesso , aspettato il primo passo dell’altro e spesso ho visto sfumare belle conoscenze e che chissà cosa sarebbero ora.
Crescendo ho deciso di non aver più voglia di tornare a casa guardando la chance persa e ho decido di iniziare a prendermi ciò che volevo, io decidevo, poi dall’altra parte non sempre erano del mio stesso parere e qualche due di picche l’ho preso ( qualcuno che sta leggendo potrebbe confermare😝) ma almeno non ho subito le decisioni o le indecisioni.
Sempre da piccolina sono spesso rimasta a guardare gli altri giocare mentre io rimanevo in disparte: forse ero un po’ timida ( e chi mi conosce so che sta ridendo a crepapelle), ma davvero, non ero così socievole, parlavo tanto ma riflettevo davvero troppo.
Crescendo ho scelto che avrei ascoltato più la pancia rispetto alla testa e, devo dire, questa strategia nel lungo mi ha dato ragione.
Ho scelto d’iniziare a lavorare nel fitness, dopo essermi laureata, per arrotondare e comprarmi il biglietto per Melbourne. Pancia.
Ho scelto il mio attuale compagno così, senza pormi il dubbio di come sarebbe andata. Ho deciso che volevo conoscerlo e così ho fatto. Pancia. E siamo ancora qui dopo 15 anni.
Ho deciso di comprare quel biglietto aereo, sempre a 25 anni, di andare in Australia, di smettere di avere paura e di volere eliminare qualsiasi rimpianto ( e di dubbi,fino a che ho messo piede sul quell’aereo ne avevo davvero tanti). Pancia, sopratutto quando ho strisciato la carta e soprattutto quando sono partita da sola.
Non dimenticherò mai il giorno della mia partenza, io in lacrime, con l’orgoglio nella mente ma il terrore nell’anima, che pensavo di aver commesso un errore e fu lì che, mia nonna sicula, all’epoca 85enne, che mi salutò in aeroporto dicendomi
“ Simona stai via solo sei mesi, che piangi a fare, goditi sto viaggio”,
tutto rigorosamente in dialetto siculo, detto da una donna del 19’ immigrata al nord dalla Sicilia con 4 figli fu davvero incoraggiante. Girai i tacchi, scesi dalla scaletta per andare ai gate e WOW, aveva ragione la nonna, adrenalina a mille e paura quasi azzerata ( Simo 1 – Dubbi 0).
Tornata ho deciso di seguire la mia passione: pancia again.
Questa decisione l’ho presa (anche qui non esente da dubbi), dopo aver detto no ad un lavoro che mi avrebbe fatto guadagnare da subito il doppio di quello che guadagnavo in quel periodo facendo due lavori, ma non era il mio sogno, ed i dubbi me li sono portati con me in questa decisione. Quindi Simo la razionalità dove sta?
Testa. La uso nelle cose pratiche. Nel lavoro, nella scelta di investire tempo o denaro in qualcosa. Insomma dove deve essere usata la testa.
Ma anche qui la mia pancia è il boss, la mia mente il contabile: ho messo la mia laurea da parte ( per chi non lo sapesse sono laureata in Relazioni Pubbliche ), in realtà penso di usarla ugualmente, per scegliere qualcosa che, ogni mattina, mi faccia alzare dal letto e mi faccia trovare ancora la voglia di fare notte su libri e corsi come i primi anni. Ed i dubbi? Svaniti mese dopo mese, anno dopo anno.
E se quella porta si fosse chiusa (Avete visto SLIDING DOOR VERO)? Quanti dubbi avrei alle spalle?
Oggi, quasi al giro di boa, ho deciso che non ho più voglia dei se e dei ma. Prendo un bel foglio di carta, scrivo i miei dubbi e in una colonna al fianco gli aspetti positivi che possono derivare dalla mia decisione! Quindi ancora pancia? Si forse la percentuale, avete ragione voi, è 70%/30%, o meglio, ascolto la pancia per capire quale sia la strada giusta e poi ci metto la testa per pianificare e progettare il tutto: BOSS/CONTABILE. Uno decide e l’altro fa quadrare i conti.
Se i dubbi sono sempre accompagnati dalla paura dell’incerto, cerco di analizzarli e razionalizzarli con l’aiuto della testa, affinché la pancia possa continuare a lavorare indisturbata.
E sapete una cosa?
Questa situazione che stiamo vivendo mi ha reso, e sono certa di non essere l’unica, più consapevole che i continui dubbi divorano il tempo, che la vita è imprevedibile e ha bisogno di scelte oggi, non di continui se e ma che posticipano all’infinito le decisioni. Domani è imprevedibile, quindi bisogna cogliere ogni attimo, viverlo al 110%. E cosa mai puo’ succedere se le cose non vanno come vorremmo? Un fallimento? Perfetto, sarà un modo per scartare un opzione sbagliata nella prossima decisione.
Bisogna rischiare, senza rischio non c’è gioco, senza gioco non c’è partita e senza partita si rischia di restare sempre in panchina.
Ed i tuoi dubbi?